
1.Stop motion
2. superficie
mappata
RELAZIONE SUI DIBATTITI TENUTI AL MACRO
07/05/2019
Il 7 Maggio si è sostenuto un incontro sul Performing Media al MACRO asilo di Roma. In questa occasione si sono tenute molte discussioni e
performance riguardanti molteplici aspetti, come: l’arte, l’architettura, il paesaggio, l’ecosistema, la bellezza e molti altri. Personalmente mi ha colpito il dibattito sull’ecosistema che ormai non può considerarsi distaccato dalla tecnologia.
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Ormai, nel nostro tempo, dobbiamo possedere un pensiero ecosistemico, cioè un’evoluzione dell’ormai antico pensiero sistemico, il quale rappresenta il primo tentativo di dar vita ad una scienza organizzativa delle strutture, per comprendere tutte le strutture che ci circondano. Quindi si tratta di un modo di pensare che dovrebbe essere intriso in noi e grazie al quale svolgiamo ogni azione coscientemente, conoscendo in anticipo le finalità, e rispettando in ogni momento tutto ciò che ci circonda. In questo momento storico tale modo di pensare non è diffuso dato che sfortunatamente, come detto durante il dibattito, il modo di pensare preponderante è quello tecnocratico in cui la tecnologia va a reprimere tutto ciò che la blocca. In molti casi infatti non si progettano delle tecnologie che possano aiutare l’ecosistema dato che vengono progettate senza un “attacco a terra”, così da mettere a tacere quel dialogo che si dovrebbe percepire tra la propria vita e l’ambiente circostante.
Dibattendo si è arrivati a dire che per ripristinare quel senso naturale delle cose ormai perduto, il quale ci permetteva di vivere coscientemente e in modo rispettoso dell’ecosistema, l’unica soluzione è l’autoregolazione. Con autoregolazione si è inteso un modo di comportarsi in cui tutte le azioni che svolgiamo vanno ad rispecchiarsi nell’ambiente in modo naturale, in cui ogni cosa va automaticamente al suo posto proprio come succede nella natura, come se dovessimo ritrovare quella buona impostazione fisica dove respiriamo in modo corretto senza però concentrarsi su tale respiro. In questo momento noi non stiamo respirando bene, e il non respirare bene prima o poi ci porterà ad alcune conseguenze infelici ma, forse proprio una crisi riuscirà ad innescare in noi un’autoregolazione dato che dopo un conflitto, che ci fa uscire dalla nostra comfort zone, possiamo crescere e migliorare, per non ripetere lo stesso errore.
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Abbiamo concluso il dibattito augurandoci di ritrovare al più presto un modo di vivere naturale che riesca a convivere con la nuova tecnologia. Un modo di vivere sempre cosciente del fatto che tutto è interconnesso.